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Era fiero delle sue gesta e di aver contribuito a conquistare la libertà del suo popolo, di aver combattuto per un alto valore. Era stato un Partigiano e questo lo inorgogliva molto, i suoi occhi si riempivano di lacrime e soddisfazione quando in tv scorrevano immagini di quegli anni. Quelle lacrime dicevano: "guarda cosa ho vissuto e cosa ho conquistato". Erano i momenti forti della sua vita, e la memoria andava alle persone incontrate, alle persone perse, alle persone che l'avevano tradito e a quelle che l'avevano aiutato. Gli anni compresi tra il 1943 e il 1945 furono anni terribili per lui e per tutta la popolazione. Anni di guerra, di oppressione nazifascista e mostruosità. Costretti all'impossibile per costruire un futuro di speranza. Per questo si arruolò nel Corpo Volontari della Libertà, formazioni militari nate per dare un forte segnale di risposta alle nefandezze del fascismo. Ha voluto donarmi anche i ricordi della sua storia d'amore, che fanno da cornice ad un quadro pieno di tinte forti e scure. L'incontro con quegli occhi intensi e preziosi conosciuti e amati solo per una sera, ma portati sempre con sé, coltivati e ritrovati al suo ritorno per non lasciarli mai più.